mercoledì 5 ottobre 2011

Pelliccia? Eleganza criminale.



E' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 194 del 20 agosto l'ordinanza del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini contenente misure per “l’identificazione e la registrazione della popolazione canina”



Obbligo di microchip per tutti i cani. Registrazione dei produttori. Vietata la vendita di cani sotto i due mesi Tra i cani catturati uno su due torna dal padrone Un cane su due tra quelli catturati, alla fine, torna dal proprio padrone, proprio lo stesso che magari l’ha abbandonato senza farsi troppi scrupoli.
Cani, abbandoni in calo. Ma il problema resta

ANIMALI. Le campagne di sensibilizzazione e l’inasprimento delle pene stanno dando i primi risultati

Dall’inizio dell’anno sono entrati al canile Asl ben 1.585 esemplari

04/09/2009

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Gli animali abbandonati nel periodo estivo sono sempre meno, ma il problema non è completamente risolto. Se i numeri sono un'iniezione di fiducia e lasciano intuire che le campagne di sensibilizzazione contro abbandoni e randagismo e l'inasprimento delle pene per chi abbandona e maltratta gli animali stanno dando i primi risultati positivi, resta comunque il fatto che anche quest'anno nel canile sanitario dell'Asl di Brescia sono finiti centinaia e centinaia di animali. L'obiettivo è di azzerare il fenomeno o di ridurlo ai minimi termini.
DALL'INIZIO dell'anno alla fine di agosto al canile di via Orzinuovi, gestito dall'Asl di Brescia, in cui finiscono tutti i cani che vengono trovati abbandonati sul territorio provinciale, sono stati registrati 1.585 ingressi. Si tratta di cani che si sono smarriti, ma anche e, soprattutto, di esemplari che vengono abbandonati.
I cani smarriti sono stati fortunati: dall'inizio dell'anno alla fine di agosto sono tornati al proprietario ben 639 cani. Si tratta di esemplari che, come previsto dalla legge, hanno o il tatuaggio di identificazione o il microchip. L'identificazione ha permesso la restituzione al legittimo proprietario, a chi risulta titolare dell'animale all'anagrafe canina.
NON TUTTI I CANI arrivati nella struttura di via Orzinuovi sono stati identificati, ma molti hanno avuto la fortuna di essere affidati a una nuova famiglia, a un nuovo amico. Nei primi otto mesi dell'anno gli affidi registrati dall'anagrafe canina sono stati 681. Degli oltre millecinquecento cani arrivati al canile restano in attesa di sistemazione poco più di duecento. Un risultato importante se si fa il confronto con i dati degli anni precedenti. L'anno scorso i cani finiti al canile sanitario sono stati 2.220, un numero decisamente superiore a quello di quest'anno, anche perchè mancano ancora quattro mesi alla conclusione del 2009, ma il periodo più a rischio ormai è abbondantemente concluso e i 1.585 cani «recuperati» quest'anno non dovrebbero aumentare a dismisura.
Ma il risultato delle campagne di sensibilizzazione e dell'inasprimento delle pene è ancora più evidente se il numero di animali abbandonati questa'nno si raffronta con quello degli abbandoni del 2004. In quei dodici mesi nel canile sanitario dell'Asl di Brescia finirono 2.929 cani, quasi tremila, quasi nove al giorno. Anche per quanto riguarda le restituzioni i dati fanno ben sperare: nel 2004 tornarono a casa 670 cani, 778 nel 2005, contro le 829 restituzioni dello scorso anno.
Vanno bene, secondo l'Asl, anche gli affidi, che si attestano su circa un migliaio all'anno. Il risultato dipende in buona parte dal lavoro svolto dalle associazioni che promuovono l'affido nelle scuole, tra i cittadini, nelle circoscrizioni.
Perchè l'unica speranza del cane abbandonato che finisce al canile, se non è identificabile, è quella di trovare un nuovo amico. La lancetta per il cane scorre in fretta. Se entro 10 giorni dal ritrovamento l'esemplare è ancora senza indirizzo viene dirottato sui sette canile-rifugio convenzionati con l'Asl (Orzinuovi, Pontevico, Gottolengo, Castelcovati, Brescia, Desenzano e Rezzato). E lì restano in attesa di trovare un nuovo padrone. Un'attesa che per molti amici a quattro zampe resta vana.
Di concerto con le associazioni nazionali, ci opponiamo all'allevamento e all'uccisione di animali per la produzione di capi d'abbigliamento e pellicce, e aderiamo alle proposte di legge sulla riconversione dell'industria del settore.

Ogni anno, milioni di animali trovano una morte atroce nelle tagliole o nei lacci, vittime del mercato della moda e della vanità umana.
Rinunciate alla SUA pelliccia! Risparmiategli una morte orribile!

L'A.D.D.A. si batte anche per la chiusura degli allevamenti di animali "da pelliccia".

Visoni, volpi, cincillà, ed altri animali, nell'ordine di centinaia di migliaia, sono costretti a condurre la loro breve "vita" rinchiusi in gabbie metalliche dalle dimensioni ridottissime, spesse esposte alle intemperie, quindi pioggia, neve, freddo in inverno, ed un caldo asfissiante durante l'estate. Molti di essi moriranno molto prima che arrivi il boia, in particolar modo i cuccioli, a causa delle condizioni precarie in cui si trovano.


A causa del sovraffollamento e della prigionia, molti animali arrivano a soffrire di gravi forme di stress, che li porta a fare movimenti stereotipati (come girare continuamente in circolo) o all'automutilazione.
Giunge poi la morte... Camera a gas, colpi contundenti al muso, elettrocuzione (vengono inseriti due elettrodi per provocare una scarica elettrica potente), rottura del cranio, chiodi sparati nel cranio. Tutte tecniche che non garantiscono una morte rapida ed indolore, ma che anzi, possono provocare lunghe agonie agli animali.
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